ERACLITO E L'ESPERIENZA DEL DIVENIRE

L'IMMAGINE DI UN UOMO SCHIVO E SOLITARIO
La riflessione di Eraclito viene ricondotta alla tradizione cosmologica della scuola di Mileto. 
Eraclito afferma con orgoglio di aver conquistato da sé la propria sapienza.
Viene presentato come discendente da stirpe reale, aristocratico e altezzoso, forte oppositore degli orientamenti politici dei suoi concittadini.

IL FLUSSO UNIVERSALE
Eraclito constata che nel mondo non c'è nulla che sia in uno stato di quiete: tutto è in costante movimento. 
C'è conflitto nella città, le classi emergenti contrastavano il potere dell'aristocrazia. 
C'è conflitto nella natura, gli elementi contrari sono in opposizione tra loro, l'uno trasformandosi genera l'altro.
Tutto muta, anche l'uomo. La nostra identità personale è qualcosa di cangiante.
Per Eraclito il fuoco simboleggia l'universo in continua trasformazione, identificato da lui con il principio originario perché elemento mutevole e distruttore.
Tutti gli elementi ritornano al fuoco alla fine del ciclo cosmico. 
Il fuoco simboleggia la legge segreta che regna sotto al disordine dell'universo, secondo cui i contrari si unificano in una superiore armonia.

IL LOGOS E LA LEGGE DEI CONTRARI
Dietro la scissione e la trasformazione delle cose c'è un ordine razionale. 
Gli elementi contrari si presentano come inscindibili e complementari, vivono l'uno soltanto in relazione all'altro.
Per Eraclito l'interdipendenza e l'inscindibilità dei contrari è la legge fondamentale dell'universo, indicata con logos (ragione)
Questo termine indica un principio intelligente che presiede al giusto equilibrio delle forze opposte. 
La vita viene concepita come lotta e opposizione ma anche come ordine e armonia ottenuti dall'alternarsi dei contrari che seguono la legge razionale.


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