I SOFISTI

IL MOVIMENTO SOFISTICO
I sofisti sono considerati i primi insegnanti pagati della storia. Grazie ai sofisti l'esercizio del sapere (bagaglio culturale) diventa un mestiere:
- consente di acquisire una mentalità aperta e cosmopolita;
- rende consapevoli della molteplicità dei costumi e delle credenze delle varie civiltà.
  • termine "sofista", nell'antichità significava "sapientissimo", nel linguaggio odierno evoca qualcosa di artificioso (sofisticati)
  • non ci resta nessuna opera integra, abbiamo solo pochi frammenti
  • fine principale dei sofisti è quello del sapere, unico fondamento della virtù; questa virtù coincideva con la capacità di vivere in società, che da una parte comporta il confronto civile e politico e dall'altra la padronanza ampia e sicura del linguaggio e della parola
  • i sofisti si dedicano a formare i giovani per adattarli a nuove esigenze della vita sociale, offrendo un sapere con un risvolto pratico e operativo

Questo movimento è rappresentato da diversi filosofi:

PROTAGORA
  • pensatore più originale del movimento, famoso in tutta la Grecia per la sua straordinaria eloquenza
celebre affermazione:
"L'uomo è misura di tutte le cose; delle cose che sono in quanto sono, delle cose che non sono in quanto non sono"
  • uomo come individuo singolo, le cose appaiono diverse a seconda dei punti di vista soggettivi;
  • uomo come umanità/genere umano, la percezione e la valutazione della realtà dipendono dalla particolare conformazione mentale degli uomini;
  • uomo come civiltà/popolo, le cose sono valutate in modo diverso a seconda delle abitudini e delle convinzioni delle comunità degli uomini.
l'uomo è il criterio di giudizio della realtà o irrealtà delle cose
  • visione relativistica = non esiste una verità assoluta, valida per tutti, ma si devono ammettere diverse interpretazioni delle cose e dei fenomeni a seconda dal punto di vista: la verità è relativa a colui che giudica
  • non c'è una legge naturale e universale che stabilisca che cos'è giusto e che cos'è ingiusto, che cos'è bene e che cos'è male
  • il relativismo di Protagora riconduce tutte le conoscenze al contesto umano, sociale e culturale in cui si sono formate
criterio di giudizio = rappresentato dall'utile, come ciò che si concorda essere il bene del singolo e della comunità
Protagora afferma di perseguire l'utilità comune, cui indirizza l'insegnamento della retorica, cioè l'arte di persuadere l'uditorio mediante un linguaggio chiaro, semplice e convincente



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